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martedì, Aprile 29, 2025

Europa, Europa, Europa …

Nelle ultime settimane eventi non controllabili dai parlamenti europei o dai governi a loro corrispondenti hanno acuito il dibattito politico. La Commissione europea ha dovuto mettere in pista un programma miliardario (in Euro 800.000.000.000) per portare l’Europa che abbiamo a implementare i propri strumenti militari senza pretendere di attivare procedure per giungere (finalmente!) agli Stati Uniti Europei, o come volete chiamarli. Anche in queste nostre NEWS abbiamo messo qualche traccia relativa alle differenti visioni segnate o dall’ ottimismo di alcuni o dal pessimismo di altri.

Che fare? Solidarietà, Libertà, Giustizia e Pace è un partito politico attualmente micro, ma le idee che abbiamo non sono affatto micro.

Crediamo che l’Europa debba darsi da fare per realizzare un sogno antico, beh, diciamo anziano. Quello degli Stati Uniti d’Europa. Con un Presidente eletto dai popoli, un Parlamento con poteri più estesi di quello attuale, una legislazione europea preminente rispetto alle legislazioni dei singoli stati. Una Costituzione al posto del trattato di Lisbona, dato che questo trattato è stato concepito al posto di una Costituzione che i Francesi respinsero, come gli Olandesi, per motivi estranei al testo di quella Costituzione (e nel fare questa affermazione riporto quanto mi era stato detto da un cittadino francese doc).

Non so se i Francesi e gli Olandesi si sono pentiti di aver silurato con il proprio voto il costituirsi di una realtà politica europea più forte rispetto a quella che abbiamo davanti a noi oggi. Ma so che è necessario arrivarci quanto prima non solo per via del panorama extra UE che abbiamo davanti agli occhi, ma anche per questo.

La Piazza del Popolo in Roma il 15 marzo 2025 ha accolto migliaia di persone che hanno manifestato a favore della nascita di una NUOVA EUROPA, certo con un misto di motivazioni differenti, ma tutti per affermare la necessità dell’UNITA’ europea. La mattina, sempre del 15 marzo 2025 e sempre a Roma, ma in una sede differente, si è tenuta una conferenza dal titolo composto: Piano B.  L’individuo (da solo) non esiste. Una iniziativa (Piano B) nata in ambienti universitari nel 2023 che nel tempo ha dato luogo a diversi incontri e che quest’anno ha proposto la riflessione caratterizzata dalla affermazione che abbiamo visto sopra: L’individuo (da solo) non esiste. Piano B ha raccolto l’attenzione anche da parte dei cattolici che hanno organizzato l’iniziativa politica nell’ambito della settimana sociale di Trieste dello scorso 2024. Possiamo dire che questi hanno dato un contributo positivo alla elaborazione concettuale offerta al pubblico dall’iniziativa del 15 marzo scorso. Ma c’è stata una terza iniziativa contemporanea alle prime due, ma temporalmente a cavallo di queste: Giovani e partecipazione dopo la Settimana Sociale di Trieste. il 9° seminario nazionale della Pastorale Sociale della Chiesa Cattolica dal 13 al 16 marzo 2025 in Salsomaggiore. 150 i partecipanti provenienti da tutta l’Italia. Voci diverse a testimonianza del seguito di quanto vissuto a Trieste ai primi del luglio 2024: una testimonianza che va al di là di quanto sta accadendo partendo dalla riunione, alla fine di quella settimana, della sessantina di amministratori locali presenti in Trieste che ha dato luogo ad una iniziativa tesa al confronto delle esperienze di politica locale che sta crescendo ancora oggi non solo a livello delle chat in Whatsapp Amministratori Settimana Sociale e Community Rete di Trieste, la prima oggi con più di 800 partecipanti, la seconda – partita un po’ dopo – con più di 350 partecipanti. Le conclusioni della tre giorni di Salsomaggiore possono essere riassunte da una dichiarazione di don Bruno Bignami che ha curato la relazione finale: “Il seminario nazionale di Salsomaggiore ha rafforzato la convinzione che la pastorale sociale deve non solo lavorare per i giovani, ma prima ancora con loro. Se ci si mette in ascolto si scoprono molte opportunità di percorsi pastorali. Lo stile è quello dell’intergenerazionalità. I giovani partecipano quando si sentono protagonisti e coinvolti.  Ci aspetta un cambio di passo rispetto ai pericoli di una pastorale autoreferenziale. Camminiamo in un dialogo fecondo con la pastorale giovanile.”

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